Club Alpino Italiano
sezione di Sassari

Santa Maria di Corte (o di Cabu Abbas) a Sindia e Borgo di Bosa nel pomeriggio-sera

  • Data ed ora: sabato 20 Settembre 2025 alle ore 14:00
  • Accompagnatori: PISUTTU - TANDA

CLUB ALPINO ITALIANO sez. SASSARI – Gruppo fotografico

Escursione n. 6/2025 Gruppo Fotografico

Data: 20/9/2025

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Località: Santa Maria di Corte (o di Cabu Abbas) a Sindia e borgo di Bosa nel pomeriggio-sera

Accompagnatori: Gian Piero Pisuttu, Rita Tanda.

Prenotazione:  rigorosamente entro venerdì alle 13 al numero 3486936623 esclusivamente messaggio con WhatsApp (Gian Piero Pisuttu)

Ora e luogo di ritrovo: parcheggio via Budapest c/o centro Commerciale Monserrato. Ore 14,00 con partenza alle ore 14,10. Gradita la puntualità

SCHEDA TECNICA

Trasferimenti: auto proprie

Percorso stradale: strada SS131/25 sino al bivio per Macomer-Bosa, si svolta in direzione Bosa (SS129bis) e si procede sino all’uscita per Sindia, subito dopo l’uscita si svolta a sinistra per la chiesa (indicazioni in loco); dalla chiesa si riprende la circonvallazione di Sindia e si procede in direzione di Bosa (190 km, andata e ritorno).

Santa Maria di Corte o di  Cabu Abbas: È la prima e principale chiesa cistercense del territorio sardo, testimonianza dell’età giudicale, fatta di guerre, alleanze, fermenti religiosi e monasteri attorno ai quali gravitava la vita dei villaggi medievali. Soprattutto, è l’unica parte rimasta in piedi di un’abbazia che ha raggiunto il massimo splendore e conosciuto declino e rovina nell’arco di pochi secoli. La chiesa di Santa Maria di Corte è conosciuta anche come di Santa Maria di Cabu Abbas, dal nome della località, una valle del territorio di Sindia – tre chilometri a est dal paese – ricca di sorgenti e fonti d’acqua. Il santuario ha vissuto due vite: la prima iniziò con la fondazione voluta dal giudice di Torres Gonario II a seguito dell’incontro con san Bernardo di Chiaravalle. Il termine ‘corte’ compreso nel nome si deve proprio alla volontà diretta di costruire l’abbazia da parte del sovrano. Gonario chiese e ottenne dall’abate l’arrivo di monaci e maestranze per edificare il complesso, concedendo in cambio ampie porzioni di terra tra Planargia e Marghine. Tra 1147 e 1149 l’abbazia fu costruita e consacrata. Il monastero divenne un polo economico, attirando contadini e artigiani grazie alle ‘grange’, aziende agricole autosufficienti gestite dai monaci, ma le fonti testimoniano come di lì a poco, già a fine XIII secolo, il complesso abbaziale fosse in piena crisi. Intorno alla metà del XV chiesa e monastero risultano in stato di abbandono: l’abbazia fu soppressa dal Papa e gli edifici quasi completamente demoliti per fare spazio ad altri edifici. La seconda vita cominciò a inizio XVII secolo, quando si iniziò a restaurare il transetto originale e furono addossati nuovi vani, ‘convertendo’ l’edificio superstite in una chiesa ex novo. Grazie agli scavi e alle tracce evidenziate nel terreno è possibile ricostruire la pianta dell’intera struttura in trachite e basalto scuro: la chiesa era trinavata, a croce commissa e con abside quadrangolare. Nel lato sud si apriva il chiostro, circondato da ambienti monastici. Oggi ammirerai la parte meridionale del transetto con due cappelle, un ambiente coperto a volta – forse adibito a sacrestia -, e parte del rialzato del coro. Nel lato destro noterai tre contrafforti, tra i quali, tra primo e secondo, si apre un portale con arco a tutto sesto. Le cappelle sono voltate a botte e ognuna di esse contiene una monofora. L’abbazia fu distrutta anche a causa della convinzione popolare che i monaci vi nascondessero ricchi tesori. Secondo una leggenda, esisterebbe una seconda chiesa sotterranea, con una statua d’oro protetta da misteriosi riti, che ne impedirebbero il ritrovamento.

Descrizione itinerario a piedi: lasciate le auto si percorre un breve sentiero per arrivare alla chiesa. Nella cittadina di Bosa gireremo nei vicoli del centro storico per le foto nei vicoli più caratteristici  e, all’imbrunire, ci posizioneremo per le foto in notturna lungo il fiume Temo. Rientro al termine della sessione di foto.

Tempo di percorrenza:  in auto circa 1,20 h più il ritorno a Sassari

Lunghezza: a piedi modesta

Dislivello:  

Difficoltà: T

Tipo di terreno: strade cittadine

Materiale fotografico utile: va bene qualunque strumento fotografico. Ideale reflex o mirrorless con Zoom compreso grandangolo, treppiede, eventuali filtri ND.

Segnaletica: quella stradale

Caratteristiche climatiche:

Avvertenze particolari: le escursioni fotografiche hanno caratteristiche diverse da quelle “tradizionali” per cui è bene informarsi prima di aderire, ci sono pause lunghe (anche ore) per fotografare, percorsi abitualmente brevi.

Nota: l’escursione potrà subire variazioni!

AVVERTENZE

Norme di comportamento da tenersi durante le escursioni

Ogni componente del gruppo durante l’escursione starà sempre dietro l’accompagnatore, non uscendo mai dal sentiero, e ne dovrà seguire scrupolosamente le indicazioni; il non attenersi vale come rinuncia implicita al nostro accompagnamento ed alla assicurazione del CAI.

Cercare di non distanziarsi da chi lo precede. Se ciò fosse avvenuto e ci si trova incerti sul da farsi, fermarsi e aspettare l’accompagnatore in coda al gruppo.

Chi dovesse fermarsi per qualsiasi motivo (necessità fisiologiche, fotografie, ecc.) lasci lo zaino lungo il sentiero in modo che l’accompagnatore che chiude la fila dei partecipanti saprà che deve attenderlo.

Non si lasciano rifiuti di alcun tipo; i rifiuti si riportano a casa (anche quelli degradabili);

Ogni infrazione può essere motivo per l’esclusione alle successive escursioni.

Il Club Alpino Italiano promuove la cultura della sicurezza in montagna in tutti i suoi aspetti.

 Pur tuttavia la frequentazione della montagna comporta dei rischi comunque ineliminabili e pertanto con la richiesta di partecipazione all’escursione il partecipante esplicitamente attesta e dichiara.

  • di non avere alcun impedimento fisico e psichico alla pratica dell’escursionismo; di essere idoneo dal punto di vista medico e di avere una preparazione fisica adeguata alla difficoltà dell’escursione.
  • di aver preso visione e di accettare senza riserva alcuna il Regolamento Escursioni predisposto dal CAI, Sezione di Sassari e le norme di comportamento sopra richiamate.
  • di aver letto con attenzione la descrizione e la scheda tecnica della presente escursione (informandosi, quando il caso, con l’accompagnatore responsabile) e quindi di ben conoscere  le caratteristiche e le difficoltà della stessa.
  • di assumersi in proprio in maniera consapevole ogni rischio conseguente o connesso alla partecipazione all’escursione e pertanto di esonerare fin d’ora il CAI sezione di Sassari e gli Accompagnatori di Escursione da qualunque responsabilità.

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